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About me

Sono ormai arrivata alle ultime settimane di gravidanza, quelle del “tutto è possibile”. Dalla 38esima settimana infatti ogni giorno potrebbe essere quello in cui si potrebbe verificare il momento tanto atteso, il famoso “parto”. Prima di toccare quelli che saranno i temi che affronterò prossimamente su questi post, che tratteranno di argomenti quali “alimentazione post partum, fitness post partum, cura del corpo”, insomma ciò che può interessare e che dovrebbe interessare noi donne e neo mammine, urge fare delle premesse. La mia esperienza personale, relativa alla gravidanza naturalmente, è del tutto positiva, mi spiego meglio. Ho scoperto di essere incinta nei primi giorni del Luglio 2018, dopo sole due settimane da quando avevo sostenuto il penultimo esame all’Università di Giurisprudenza “Federico II” di Napoli; a questo punto non è difficile capirlo, mi mancava un solo esame per finire il mio percorso e poi la discussione della tesi. Sono una persona semplice e comune, affetta da ansie quotidiane, pippe mentali inutili, immotivatamente tachicardica, insomma sono capace come tutti gli esseri mortali sani di affliggersi in ogni modo possibile ed immaginabile, pur non essendovene alcun motivo. Detto ciò chiunque a quella notizia si sarebbe un attimo demoralizzato, capite bene che mi attendevano mesi quali Luglio, Agosto e 20 giorni di Settembre, di studio della procedura Penale, che già da sola non creava prospettive felici, figuriamoci a pensare di dover condire il tutto con sbalzi ormonali, gonfiore, ipotetiche nausee con tanto di conati di vomito, stanchezza cronica e chi più ne ha più ne metta, stati tipici del primo trimestre di gravidanza. Come ho reagito? Ho semplicemente diviso la mia mente in compartimenti stagno. Cosa vuol dire? Mi sono posta una domanda : ”Cosa devi fare in modo impellente?” risposta : “Studiare per sostenere l’ultimo esame a settembre” Da quel momento non ho pensato più a nulla, mi sono dedicata corpo e mente all’esame, ho studiato ogni santo giorno, ogni domenica, senza conoscere giorni di festa, vedere sole o andare al mare, sapevo che per raggiungere il mio obiettivo occorreva fare dei sacrifici ed ero disposta a tutto pur di finire. Per fare ciò, lo ammetto , ho dovuto anche accantonare il pensiero di essere incinta; decisi infatti di non dirlo a nessuno, neanche a mia madre ( non potete immaginare che dispiacere mi recava questo pensiero) fino a quando non sarebbero trascorsi i primi tre mesi, quelli considerati delicati, dove il feto potrebbe ahimè non farcela. Volevo essere tranquilla, volevo vivere quella situazione da sola, affrontare tutte le difficoltà senza potermi concedere il lusso di lamentarmi, non ce ne sarebbe stato neanche il motivo, visto che solo sonnolenza pomeridiana e nausea ( senza vomito) hanno caratterizzato quel periodo. Ciò che ricordo però era la forza che provavo dentro, la determinazione che avevo, la voglia di andare oltre anche quando le energie mancavano, visto che dato il mio convivere, oltre a studiare avevo da fare quello che ogni donna fa in una casa, lavare, cucinare, stirare, aggiungete il fatto che sono a 600 km dalla famiglia…Insomma io credo tanto nel “ se vuoi puoi, solo quello che non si vuole non si può fare”. Veniamo al dunque: “Come mi sono regolata con l’alimentazione e con l’attività fisica?” Da appassionata di fitness ed amante della sana alimentazione ho dovuto fare i conti con quella parte del mio essere “ malato”, prendiamo con le pinze il termine “ malato”. Dovendo fare delle cose più importanti dell’ andare in palestra, perché per me amare il movimento non è sinonimo di “mi taglio una gamba ma a settimana devo fare minimo 3 allenamenti”, decisi di accantonare il discorso palestra e concedermi, quando potevo e soprattutto quando la mia MENTE avrebbe richiesto, lunghe passeggiate, con tanto di musica spacca timpani estiva, che potesse mettere a tacere ogni articolo del codice di procedura, che ormai erano diventati i miei amici immaginari. Dal punto di vista alimentare, sono andata a caso. Non sono perfetta, non lo sono stata e non lo nego. Tutto ciò che “riuscivo a mangiare” mangiavo e quello che mi creava disgusto evitavo, la cosa paradossale è che molte cose sane mi davano noia, il merluzzo ad esempio, io che nei tempi belli, mi nutrivo di merluzzo lesso, condito con olio e limone, prezzemolo e aglio, a sol sentire l’odore, beh vi risparmio i particolari. Non riuscivo a bere caffè, ma questo ci si sa, essendo uno dei sintomi più diffusi e non è poi tanto un male, diciamocelo. Le patate bollite? Per carità… Intanto cresceva in me la voglia di arancini di riso, normalmente odiati, pizza di pasta, odiata anche codesta pietanza, per non parlare di mozzarella, che da buon campana emigrata in Toscana desideravo più di ogni altra cosa, perché la mozzarella è sacra e quella confezionata nelle buste che trovi nei migliori supermercati, ve la mangiate voi, io passo grazie. De gustibus non disputandum est. Quindi mangiavo a desiderio, il mio corpo visto il forte dispendio energetico richiedeva carboidrati ed io lo accontentavo. Cercavo comunque di essere bilanciata, una mia giornata tipo poteva essere: Colazione: Latte scremato e cereali integrali Spuntino metà mattina: 50 gr di fesa di tacchino, 2 gallette di riso Pranzo: pasta e zucchine con uova e parmigiano Spuntino: un frutto Cena: pollo alla piastra con insalata e gallette. Naturalmente le quantità erano abbondanti, non pensavo alla dieta, tanto meno alla dieta dimagrante, ma il mio unico pensiero era cercare di mangiare bene, per quanto potessi, anche perché il mio nutrimento era il suo nutrimento, al di là dei kg in più e sciochezze varie. Non mangiavo e non mangio ancora carne di maiale, insaccati derivati, crostacei, carne cruda e lavo bene la frutta e la verdura, in quanto non avendo io avuto la toxo, come ogni donna in attesa ben sa sono cose da fare. Per quanto riguarda la frutta e la verdura, utilizzo semplice acqua corrente, niente prodotti tipo, bicarbonato o Amuchina, che sempre additivi sono. Tutto questo poco sbatti, senza gloria e senza infamia mi hanno portato a tirare su 11 kg. Ho lasciato semplicemente che il mio corpo compiesse quella evoluzione naturale aiutandolo per quanto possibile senza fare la fine alla Kinder Délice “non ci vedo più dalla fame” o del pacchetto di tuc “ mi ingoio anche lo schermo 50” della tv”. Non nego che per chi come me ha un concetto di estetica molto rigido e che con qualche kg di liquidi in eccesso da di matto, assumere la consapevolezza ed accettare che il suo corpo sarebbe inevitabilmente cambiato, necessariamente e fuori da ogni controllo gravitazionale preso più spazio di quanto avesse mai desiderato, lo so che sembra brutto dirlo ma era, è stato ed è tutt’ora difficile. È anche vero che essendo una cosa naturale anche questo pensiero malsano è arginato dalla preoccupazione che il bimbo in pancia cresca, che cresca bene ed alla fine tutto diventa relativo. Ciò che però non vi deve mai diventare relativo è il pensiero che “ siete sempre donne”. Si ma “ le voglie?” ve la faccio io una domanda “Ma prima di essere incinta non avete mai avuto una voglia?” Io in fase pre-ciclo sogno di mangiare bomboloni ripieni di ogni bene e vi dico solo che in questi nove mesi ha avuto più voglie mio marito che io….Non pensate “ ah ok sono incinta, devo mangiare per due, per tre, per quattro, per mamma la sorella ed il papà!” non c’è niente di più sbagliato. Dovete mangiare in primis per voi, perché udite udite, il bimbo ciò che voi non gli date se lo prenderà comunque, dove? Dal vostro corpo, dalle vostre riserve ed allora succederà che voi andrete in deficit, i vostri capelli, le unghie i denti, la pelle tutto verrà indebolito e ditemi perché questo deve accadere. Per non parlare poi delle donne che non avendo alcun motivo valido, intendo motivi seri che richiedono riposo assoluto, da gravide si sentono del cristallo prezioso e cessano da qualunque tipo di attività, quasi fossero in sciopero. Assolutamente no. Io ho nel mese di Settembre sostenuto il mio ultimo esame, ad Ottobre ho dato parola, a Novembre mi sono sposata in comune, a Dicembre mi sono laureata ed ho fatto un trasloco! Tutto questo facendo il sali e scendi dalla Toscana alla Campania. Ergo poche chiacchiere e vivete la gravidanza non come un limite ma come l’ulteriore possibilità di dimostrare a voi stesse che “ la donna è ciò che di più idoneo esiste al mondo per dare alla luce nuova vita”. Ora dato che mi sono dilungata già abbastanza vi lascio per andarmi a dedicare ad una delle mie passioni, la cucina. Dalla vostra Mela è tutto un bacio.
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